Coronavirus, affitti brevi: prospettive e consigli
Da un giorno all’altro, da un pomeriggio all’altro, tutto è cambiato.
Fino ad allora abbiamo osservato, anche con un certo distacco, ciò che accadeva dall’altra parte del mondo. E poi, senza che quasi ce ne rendessimo conto, scuole, palestre e piscine, negozi chiusi, obbligo di uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità.
Coronavirus, l'impatto sul turismo e sugli affitti brevi
In questi tempi di quarantena, i flash mob ai balconi, cantando l’inno nazionale, hanno sostituito gli aperitivi con gli amici al bar; gli hashtag #iorestoacasa e #andratuttobene sono diventati i nostri mantra, le colonne sonore di un isolamento forzato cui nessuno, solo un mese fa, avrebbe dato credito.
Mica siamo in un film, d’altra parte.
Se la salute di tutti noi è a rischio, ciascuno di noi ha il dovere civico e morale di fare la propria parte, anche se ciò implica un radicale cambiamento delle abitudini quotidiane e una limitazione della libertà libertà.
Dal punto di vista economico, il settore del turismo è uno dei più danneggiati da questa eccezionale emergenza sanitaria. Inutile negarlo: l’impatto del Coronavirus sul fiorente mercato degli affitti brevi – in crescita accelerata negli ultimi tempi – c’è e non investe solo l’Italia, ma ha ripercussioni a livello globale.
La paura del contagio, la conseguente limitazione degli spostamenti, la chiusura degli aeroporti ha causato cancellazioni anticipate e un crollo delle prenotazioni nelle strutture alberghiere e in quelle extralberghiere.
Il Ministero della Salute, al riguardo, giorni fa precisava:
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare.
I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.
Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.
No, non è prevista la sospensione delle attività delle strutture turistico-ricettive di alcun tipo. Alberghi, bed and breakfast, agriturismi, case vacanze e affittacamere possono quindi proseguire regolarmente la propria attività.
Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.
Locazioni turistiche, case vacanze, B&b hanno registrato un calo delle prenotazioni pari all’80%.
Una tendenza iniziata a febbraio quando, soprattutto all’estero, l’immagine dell’Italia cominciava a essere offuscata dall’infamia dell’ “untore”. In questo mese di marzo le disdette si sono moltiplicate ed estese anche ai successivi mesi di aprile e perfino maggio, gettando nel panico moltissimi host.
Sospese le gite scolastiche, chiusi i luoghi di cultura, annullati o posticipati i grandi eventi.
A Siracusa si sta ancora ragionando sulla tradizionale stagione di Rappresentazioni classiche al teatro greco che, al momento in cui scriviamo, è solo posticipata alla fine di maggio.
Qualcuno sui Social cerca di limitare i danni invitando le persone a non cancellare le prenotazioni, ma solo a posticiparle, perché prima o poi torneremo a viaggiare come in passato.
Se, però, il contenimento comincerà ad avere successo, se i nostri comportamenti saranno corretti, ripartiremo al più presto.
Il nostro consiglio? Siate pronti
Non vogliamo indorare la pillola: marzo e aprile saranno, dal punto di vista turistico, mesi complicati. La priorità è, senza ombra di dubbio, mettere in sicurezza il nostro Paese dal punto di vista sanitario: curare gli ammalati e dare respiro al personale medico.
Passata l’emergenza, ci sarà un gran lavoro da fare per recuperare la nostra immagine di meta turistica sicura, apprezzata e desiderata dai turisti di tutto il mondo e attirare viaggiatori sui nostri territori, forti di un patrimonio storico, culturale, enogastronomico unico e variegato.
Ci vorrà del tempo, ma accadrà. E ogni host può iniziare a guardare in prospettiva e a prepararsi alla ripartenza, ciascuno nel proprio piccolo.
In attesa che tutto torni alla normalità, vogliamo cercare di essere propositivi e darvi qualche consiglio operativo. Se ne avete la possibilità, usate questo periodo di pausa dalle normali attività per ragionare, riflettere sulla vostra attività di host, partendo dal vostro o dai vostri immobili.
È il momento per fare quello che non avete ancora avuto tempo di fare, che avete sempre rimandato per i troppi impegni. Con sguardo lucido, mente sgombra e occhio attento, verificare la situazione della vostra casa vacanze: funziona tutto per bene? Occorre sostituire qualche elettrodomestico o dare una rinfrescata alle pareti? Vi piace ancora la disposizione dei mobili, l’arredo, le tende, l’illuminazione?
Mettetevi nei panni di un ipotetico ospite: quale esperienza potrò vivere nella vostra casa?
Annotate tutto, idee, impressioni, cose da fare, cose che vorreste cambiare, sostituire. Forse non molti hanno la possibilità di un investimento, anche piccolo, in questo momento, ma pensare e fare progetti, per fortuna, non costa nulla.
Fate un check della presenza online della vostra casa. Rileggete i vecchi contenuti, riguardate le foto che avete pubblicato, date un’occhiata a Google Analytics, se avete un sito web, e alla scheda Google My Business, per capire se potete ottimizzarla ancora meglio. Rileggere le recensioni, poi, non è solo gratificante, ma può esservi utile in questo particolare periodo per prendere in considerazione qualcosa cui non avevate fatto caso prima.
Non abbandonatevi allo sconforto o, peggio, all’inedia. Fare questo lavoro vi aiuta in due modi: vi rende propositivi e vi dà degli obiettivi in previsione della ripresa, che ci sarà e dovrete essere pronti; vi permette di pianificare quei lavori, quei cambiamenti, quelle migliorie che avete sempre pensato di fare e non avete mai potuto fare; rivedere, se necessario, il vostro business model, magari pensando anche di confrontarvi con qualcuno che possa darvi dei consigli.
Noi siamo qui, a vostra disposizione, per consigli o per un semplice confronto.
Finisce così?
Certo che no!
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